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Tag: Recensioni
I sogni non fanno rumore #recensioni #leggibili
“I sogni non fanno rumore” R. Dieci, (in corso di pubblicazione con progetto bookabook)
Categoria: leggibili
On air: Sogna Ragazzo Sogna, Roberto Vecchioni
To drink: Martini&Gatorade on the rocks
Perché farlo: perché è un libro che parla di amori, alcuni che finiscono, altri che non finiranno mai. Perché ci fa credere che certi sogni siano possibili, ma soprattutto che un sogno realizzato possa rendere un ricordo eterno.
Cit.: Il tuo nome per sempre per sempre / oltre tutte le altissime stelle, / farò in modo che quelle più belle / luccicando ricordino te.
Voto: lo lascio a voi. Questo è un progetto condiviso per la pubblicazione di un sogno: compratelo, leggetelo e ditemi cosa ne pensate.
L’amica geniale #recensioni #leggibili
“L’amica geniale” E. Ferrante, (Edizioni e/o, 2011)
Categoria: leggibili
On air: Dalla pace del mare lontano, Sergio Cammariere
To drink: un bicchiere d’acqua, dal rubinetto
Perché farlo: Perché è il tipico bel libro ben scritto. La narrativa è scorrevole, evocativa, accesa. Parla tanto dell’amore per i libri e questo, inevitabilmente, mi piace molto. Sebbene ciò, all’ultima pagina (ma l’impressione aveva iniziato a crescere già al 70% del libro), la voglia di proseguire attraverso il secondo volume della quadrilogia era del tutto mescolata alla perplessità. In particolare, l’aspettativa altissima per lo sviluppo del rapporto tra le due ragazze e le sue implicazioni emotive, era del tutto scemata. La relazione tra i due personaggi non cresce, non si evolve: le ragazze della fine del libro sono le stesse identiche bambine delle prime affascinanti pagine. Questo, oltre che deludente, risulta perfino irritante: per l’ennesima volta vengono rimarcati gli stessi (condivisibili, egregiamente descritti) sentimenti di invidia mista ammirazione, insoddisfazione continua. Sono sentimenti lenti, inverosimilmente lenti; lentezza che rende, infine, inverosimile anche il moto di fuga della protagonista delle ultimissime scene.
Cit.: <Se non c’è amore, non solo inaridisce la vita delle persone, ma anche quella delle città>. Non mi ricordo come si espresse di preciso, ma il concetto era quello, e io lo associai alle nostre strade sporche, ai giardinetti polverosi, alla campagna scempiata dai palazzi nuovi, alla violenza in ogni casa, in ogni famiglia.
Voto: 7
Notizie che non lo erano #recensioni #leggibili
“Notizie che non lo erano” L. Sofri, (Rizzoli, 2015)
Categoria: leggibili
On air: Another Brick In The Wall, Pink Floyd
To drink: Espresso, ristretto
Perché farlo: Da piccola volevo fare la giornalista. Sono cresciuta con il mito dell’inviato del tiggì e della sacralità della lettura del quotidiano, che si poteva, sì, usare per foderare i pavimenti quando si imbiancava in casa, ma solo se era già vecchio di almeno una settimana. Il giornalista era, tipo, il giustiziere della comunicazione, quello che ascoltavi per costruirti le armi per capire il mondo. A 19 anni non l’ho fatto perché non mi sentivo abbastanza in gamba, filosoficamente corretta e preparata. Oggi, a 31 anni, provo più spesso vergogna per come è scritto un articolo di molti dei giornali più conosciuti, che interesse. Notizie che non lo erano è un libro da leggere perché non scivola nel patetismo dei luoghi comuni della controinformazione, non cerca il colpaccio e l’indignazione, piuttosto, raccontando con rigore e precisione scientifica (o, per meglio dire, semantica), restituisce speranza. La speranza che, lavorando con preparazione, concentrazione e responsabilità si possa ancora rendere il mondo un posto migliore.
Cit.: Quindi, proporrei di eliminare questa ipocrisia della necessità di pluralismo, fino a che lo si intende pluralismo politico o di contenuti: non sono altre opinioni diverse che servono, o altri racconti, ma opinioni formulate e costruite diversamente e racconti accurati e affidabili. Il pluralismo che serve è quello per cui accanto a moltissima informazione sciatta, irrilevante ed egocentrica ci sia anche un’offerta differente, in cui allarmismo, titolismo e ricerca di un ruolo e di un posto in classifica non siano i criteri prioritari con cui rivolgersi ai lettori. In cui le notizie siano, nei limiti del filosoficamente possibile, vere.
Voto: 8
Funny Girl #recensioni #leggibili
“Funny Girl” N. Hornby, (Guanda, 2014)
Categoria: leggibili
On air: Here comes the sun (George Harrison)
To drink: Earl Grey, limone e zucchero, bollente (e fatto raffreddare)
Perché farlo: perchè la scrittura è leggera, dotata del giusto swing dall’inizio alla fine. Perchè la storia è bella e ci si innamora subito di Sophie e di tutti i personaggi (veri, divertenti e coinvolgenti) e di libri così se ne vorrebbero leggere all’infinito. Così perfetto, pulito, sereno, intelligente. Poco emozionante. Come molte delle vite di tutti.
Cit.: Tuttavia, dovendo scegliere tra un breve addio e una nuova vita, non ci avrebbe pensato due volte.
Voto: 7